La Condotta Forestale
nella Storia
Condotta forestale marsicana
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La Condotta forestale marsicana configurò il primo caso, in Italia, di consorzio forestale.
Fu costituita a Pescasseroli, l'11 ottobre 1922, con lo scopo di affidare il governo e la gestione tecnica dei boschi e dei pascoli, comunque appartenenti o comunque in possesso degli Enti consorziati, ad apposito personale tecnico [1], al fine di meglio conservarli e migliorarli, compiendo tutte le operazioni necessarie alla loro razionale e regolare utilizzazione.
Detto consorzio fu promosso e patrocinato, sulla base di un apposito decreto-Legge [2], dall'Ente autonomo del Parco Nazionale d'Abruzzo, con la partecipazione, oltre che dello stesso Ente, dei comuni di Pescasseroli, Opi, Villavallelonga, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Bisegna, rispettivamente rappresentati dalle seguenti autorità:
Erminio Sipari (presidente)
Isidoro Tudini
don Alessandro Ursitti (segretario)
Nicola Lippa
Alessandro Simonicca
Olindo Sinibaldi
Saverio D'Arcangelo.
La gestione e gli interessi del Consorzio, a norma dell'art. 7 dello Statuto, erano affidati ad un Comitato esecutivo, composto da un rappresentante di ognuno degli enti sopra citati, che ne doveva curare la vigilanza, provvedendo anche a nomine, attribuzioni, determinazioni e riparti delle spese correlate. Il personale tecnico della Condotta era stipendiato in concorso dallo Stato, dai comuni interessati e dall'Ente Parco, che forniva gratuitamente locali ed uffici.
In seguito all'emanazione del Decreto 3267/1923 [3], voluto da Arrigo Serpieri, il consorzio per la Condotta deliberò un nuovo Statuto (13 luglio 1924), integrando i propri scopi con l'affidamento della sorveglianza ad un corpo di guardie da esso dipendente (art. 2).
La direzione tecnica, in base al nuovo Statuto (art. 9), era affidata, tramite chiamata o concorso pubblico, a persona in possesso del titolo di abilitazione professionale rilasciato dal Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale.
Il direttore, in particolare, aveva il compito di compilare piani di gestione, effettuare martellate di piante, rilievi e misurazioni, progetti di miglioramento di pascoli montani, di sistemazioni idraulico-forestali di bacini montani, di rimboschimenti, nonché di assegnare usi civici. Il primo direttore tecnico della Condotta fu Alfredo Dall'Agata, sostituito, previo licenziamento nel novembre 1923, da Carlo Paolucci, peraltro primo direttore del Parco nazionale d'Abruzzo.
La Condotta rimase in vigore fino al 1933.
Note
^ Art. 2 dello Statuto, allegato sub "A" ad Atto di costituzione del Consorzio per la Condotta Forestale Marsicana, repertorio 4991-10-15, dell'11/10/1922, notaio cav. avv. Clementino Ludovici.
^ Regio Decreto-Legge 19 novembre 1921, n. 1723, recante "Provvedimenti a favore dell'economia montana".
^ Regio Decreto-Legge 30 dicembre 1923, n. 3267, relativo al "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e terreni montani".
Bibliografia
Manuale del Parco Nazionale d'Abruzzo, II edizione, Tip. del Senato, Roma 1925.
E. Sipari, Relazione esposta al Comitato esecutivo del Consorzio per la Condotta forestale marsicana nella seduta ordinaria annuale del 18 novembre 1923 in Gioia dei Marsi, Stab. Oriente Putaturo, Castel di Sangro 1923.
E. Sipari, Relazione del Presidente del Direttorio provvisorio dell'Ente autonomo del Parco nazionale d'Abruzzo alla Commissione amministratrice dell'Ente stesso, nominata con Regio Decreto 25 marzo 1923, Tip. Maiella, Tivoli 1926.